Colori di tendenza per il 2020/21
Tonalità vivaci utilizzate in affascinanti contrasti, sfumature rivisitate in chiave giocosa e desiderio di osare… stiamo per scoprire quali saranno i colori di tendenza per il 2020/21 in fatto di interior design per mettervi a disposizione una praticissima guida alla scelta di colori per pareti e arredamento.
Tra le nuove proposte di design internazionale spiccano 7 tonalità dal carattere ben definito capaci di esaltarsi al meglio attraverso inaspettati abbinamenti. Quello che faremo è andare a presentarvi i diversi colori di tendenza per il 2020/21 mostrandovi poi come utilizzarli al meglio in fase di arredo attraverso idee suggestive ed originali.
Verde menta – Neo mint
Estremamente rilassante e perfettamente adattabile a qualsiasi tipo di ambiente, il neo mint sarà uno dei protagonisti indiscussi del 2020. La sua tonalità avvolgente ed elegante detiene una buona dose di brillantezza e permette di ampliare lo spazio percepito. Si combina sia con tendenze classiche che moderne caratterizzando tanto le pareti quanto arredi ed accessori.
Azzurro puro – Purist blue
Un azzurro puro dalle caratteristiche particolarmente brillanti capace di trasmettere buon umore creando atmosfere rilassanti. Le sue sfumature tenui vanno a ricordare l’essenza effimera dell’aria e dei colori regalati da effetti ottici naturali.
Arancione cantalupo – Cantaloupe
Andiamo adesso alla scoperta di una tonalità di arancio a dir poco ricercata, il cantalupo appunto, la cui tonalità richiama quella dell’omonima qualità di melone. Vivace e brillante, questo colore si abbina facilmente a pareti ed arredi creando ambienti dal carattere molto ricercato.
Viola lampone – Cassis
Intenso, femminile e romantico… ecco il suggestivo Cassis, una sfumatura a dir poco unica di viola lampone che nasce dalla combinazione del viola e del millennial pink. Può essere valorizzato tramite contrasti tono su tono o in abbinamento a tonalità decise e brillanti.
Giallo mostarda – Mellow yellow
Ricco di carattere e personalità, il giallo mostarda si inserisce tra i colori di tendenza per il 2020. Si tratta di una sfumatura capace di generare il perfetto anello di congiunzione tra passato, presente e futuro e che riesce ad esaltarsi al meglio in combinazione con tonalità altrettanto decise.
Rosa tramonto – Cloud pink
Se il millennial pink ci ha accompagnato nel corso del 2019, una elegantissima tonalità di rosa si traghetterà nel 2020, stiamo parlando del cloud pink. Esso ricorda proprio le suggestive sfumature di rosa assunte dalle nuvole al tramonto ed è perfetto per quanti sono alla ricerca di tranquillità, eleganza ed un tocco romantico.
Marrone ramato – Tawny brown
Scopriamo adesso il marrone ramato, colore di grande carattere che contiene al suo interno delle calde sfumature bordeaux. Il suo utilizzo è da preferire su elementi di arredo ed accessori ricercati, se decidete di applicarlo alle pareti prestate molta attenzione al fattore luminosità.
Colori pareti soggiorno 2020/21
Volgiamo adesso lo sguardo a quello che è l’ambiente dalla casa probabilmente più vissuto, nonché lo spazio dove si ricevono gli ospiti e si ci rilassa… stiamo naturalmente parlando del soggiorno per andare a mostrarvi alcune suggestive idee cromatiche per dipingere le pareti proprio con colori di tendenza. Tenendo presente che il soggiorno dovrà mostrarsi come un luogo accogliente nel quale sentirsi perfettamente a proprio agio, dovrete combinare i colori in modo da donare carattere, sicurezza e senso di appartenenza. Andiamo allora a scoprire quali sono i colori per pareti del soggiorno più in voga per il 2020/21.
Colori pareti camera da letto 2020/21
Ci spostiamo adesso in camera da letto per svelarvi quali sono i colori più di moda per il 2020/21 e, vi anticipiamo sin da subito, che potrete spaziare tra vivacità ed eleganza andando anche a combinare tonalità di varia gradazione. Potrete ad esempio combinare il rosa con il blu, il verde o le suggestive sfumature petrolio, optare invece per un azzurro tenue o rimanere su di un classico senza tempo come l’ecrù.
Sono tonalità rassicuranti (il rosa) e rilassanti (l’azzurro), forse perché il Pantone Color Institute ci vede pessimisti e stressati e ha ritenuto che ci faccia bene un po’ di cromoterapia!
Le tendenze si rincorrono velocemente: ora che sai quali sono i colori di tendenza 2020/21 ti starai domandando come fare per avere una casa sempre alla moda? Scegliendo colori neutri per gli elementi base dell’arredamento (i mobili devono durare nel tempo), potrai sbizzarrirti nel tempo con i colori dei complementi d’arredo, che potrai cambiare più spesso. Ad esempio, per rinnovare il tuo vecchio living in poche mosse e con minima spesa, basta sostituire i tessili:
- un tappeto,
- nuovi cuscini per il divano
- e accessori in tinta per le tende.
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Shabby chic per ogni pavimento
Shabby chic: scegli i colori giusti in funzione del pavimento.
Chi ha detto che non si può adattare lo stile shabby chic per ogni pavimento? Ecco qualche suggerimento utile per chi non può scegliere un nuovo pavimento (perché magari deve adattarsi a quello che ha già), ma non vuole rinunciare allo stile del momento. A volte è necessario qualche compromesso sui colori, ma non è impossibile creare ambienti shabby chic per ogni pavimento, anche per quelli che potrebbero sembrare meno adatti.
Qual è il vostro pavimento?
Pavimento in legno o pietra chiari: che fortuna! il vostro pavimento è già shabby e potrete spaziare su tutta la gamma dei colori propri di questo stile. Un’accortezza per la tinteggiatura delle pareti: un pavimento sulle tonalità del beige si accosta bene a colori caldi, al contrario un pavimento sulle tonalità del grigio si accompagna meglio a colori freddi.
Pavimento in legno o pietra scuri: se il pavimento è molto scuro, evitate l’arredamento total white e inserite qualche elemento scuro almeno nei dettagli e nei complementi d’arredo per attenuare il contrasto. Analogo ragionamento si può fare in presenza di un soffitto con travi a vista in legno scuro.
Pavimento in cotto: non c’è storia: il cotto chiama lo stile country! Non ha senso fissarsi a tutti i costi con l’ortodosso shabby chic british, meglio adeguarsi a qualche particolare country per un effetto d’insieme davvero coerente.
Pavimento in graniglia, semina veneziana, palladiana (anni ’50/’60): può portare a risultati interessanti, perché in genere questi pavimenti presentano varie tonalità di colori naturali. Scegliete i colori delle pareti prendendo spunto da una delle tonalità esistenti.
Pavimento in formati e/o disegni geometrici (anni ’70/’80): aiuto! questi pavimenti possono essere presenze molto “ingombranti” e non basta coprirne una parte sotto un bel tappeto! Evitate righe e carte da parati sulle pareti: appesantiscono e potrebbero creare spiacevoli effetti ottici.
Pavimento in grès porcellanato e simili (anni ’90): di solito sono pavimenti abbastanza chiari, con qualche venatura ad imitazione di pietra e marmo e non comportano particolari vincoli.
Ora potete shabbare più serenamente. Un consiglio: non esagerate con oggettistica e fronzoli per non rendere la vostra casa uno show room confusionario; a tal proposito leggi il nostro articolo seguente Arredamento Shabby Chic.
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Abbinamento dei colori in casa
La scelta dei colori è un tema molto, molto delicato e riguarda le pareti, l’arredamento, e soprattutto i complementi d’arredo (a partire da tende e tappeti). Quello che si decide oggi deve durare nel tempo al di là della moda.
Gli errori più diffusi?
1) decidere colori casuali, senza tener conto degli abbinamenti, magari solo perché abbiamo visto una parete di quel colore a casa di un amico; accostare colori a contrasto può essere una scelta di stile, ma va studiata con cura per evitare “arlecchinate” mal riuscite;
2) entrare nel tunnel del tutto-in-tinta, pericolosa strada senza via d’uscita:
- si comincia magari dal divano, che abbiamo preso arancione solo perché era in pronta consegna;
- poi arrivano le tende (ovviamente arancioni),
- il tappeto (fantasia di arancioni)
- e i quadri (trittico di tramonti infuocati)
… la monotonia del colore appiattirà tutto e non valorizzerà nessuno degli elementi. Dimenticavo: dopo un po’ lo odierete!
Che fare?
- Chiedere il consiglio di un esperto, ovviamente.
- Ma se proprio vuoi fare da solo, prendi spunto da qualche progetto realizzato da professionisti; per esempio: ti piace il verde? Sfoglia una rivista di arredamento cercando la composizione che fa per te, individuando gli abbinamenti più riusciti con il verde, già sperimentati e “collaudati”
- Ti piacerebbe fare una parete colorata, ma non hai il coraggio perchè hai paura che poi ti studi? Idem per pavimenti e rivestimenti? Se non hai il coraggio di osare un po’, finirai per scegliere solo materiali e colori neutri, anonimi, con risultati di scarso effetto.
- Non te la senti di osare col colore di pareti e pavimenti? Allora osa con le tende, con i tappeti, con i cuscini del divano! Ti consentirà comunque di giocare con il colore e, quando ti avranno annoiato, potrai sostituirli con poca spesa.
N.B.
- Ecco i 2 principali effetti ottici dei colori in casa.
- Alcune considerazioni sui colori vivaci per camerette.
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Diametro tavolo rotondo
Se cerchi un tavolo rotondo devi sceglierlo in base al suo diametro. Siano:
- S = Spazio minimo per ogni commensale = almeno 60 cm
- N = Numero di commensali
- D = Diametro del tavolo rotondo
E’ sufficiente eseguire questa semplice operazione:
D = (S*N)/3,14
per avere i diametri minimi di riferimento. La formula riportata è a titolo indicativo e si riferisce a tavoli per almeno 4 persone.
Approssimando ecco i risultati nei 3 casi più comuni:
- diametro tavolo rotondo per 4 persone: D = 80 cm, ma in questo caso consiglio per esperienza: D=90cm
- diametro tavolo rotondo per 6 persone: D = 120 cm
- diametro tavolo rotondo per 8 persone: D = 160 cm
N.B. Un tavolo tondo per essere utilizzabile deve avere un diametro di almeno 60cm, ma si tratterebbe comunque di un tavolo molto piccolo (il tavolino di un bar, per intenderci), poco pratico per essere utilizzato ogni giorno.
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Tattoo murali
Oggi avere un tatuaggio sembra quasi d’obbligo! Se ne vedono di tutti i tipi e nei posti più disparati: sulle braccia, sulle gambe, sulla spalle, sulla schiena, etc …
Avete mai pensato di farvene uno anche su … una PARETE DI CASA?
Tatuaggio sul muro: Si può!
Per un effetto decorativo che va oltre le possibilità della tinteggiatura e della carta da parati, prova i tattoo murali. Si tratta di una tecnica decorativa semplice (anche per il fai-da-te) che si realizza applicando appositi teli pigmentati che “trasferiscono” il disegno alla parete, facendo penetrare il colore direttamente nell’intonaco. L’effetto alla vista e al tatto sarà quello di una pittura, senza spessori o differenza di materiali e la tecnica è così facile che si adatta anche a superfici curve o con irregolarità.
Insomma, quando gli stickers non ti bastano più prova i tattoo murali!
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Ikea: 3 consigli per gli acquisti
Ti aggiri annoiato tra i reparti della nota multinazionale dell’arredamento Ikea, quando finalmente trovi la scarpiera della tua vita!
La vuoi!
… ma purtroppo non ti ricordi le misure di casa tua …
ci starà? troppo grande? Troppo piccola?
Ecco 3 consigli semplici ma spesso dimenticati:
- Prima di andare, dai un’occhiata al loro sito: troverai tutte le misure e l’ingombro degli imballaggi, sarà tutto più facile!
- Porta sempre con te la piantina di casa con le misure (è quando pensi di andare a fare solo un giro, che trovi la cosa giusta!)
- Prima di presentarti alla cassa, accertati che ciò che hai sul carrello riesca ad entrare nel bagagliaio (farsi prendere dall’entusiasmo ed esagerare … è un attimo!)
Tutto il resto è shopping!
Leggi anche di seguito
- Dimensioni arredi: 60 il numero magico
- Riguardo gli imballaggi, ecco dei consigli per organizzare un trasloco
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Arredare un piccolo appartamento
Arredare un piccolo appartamento è un dato di fatto perché gli appartamenti moderni sono sempre più piccoli: il progressivo aumento dei costi ne ha infatti limitato le dimensioni. Ciò che invece ha visto una crescita esponenziale (che poco si sposa con le metrature ridotte) è il numero di richieste ed esigenze di chi compra casa (vedi articolo nei Manuali). E’ da notare che queste necessità quasi sempre non sono legate a un nucleo famigliare numeroso, anzi si potrebbe dire che:
il numero di esigenze è inversamente proporzionale al numero di componenti della famiglia
Ecco in ordine le tre richieste principali che viaggiano quasi sempre a braccetto:
- cucina con isola (o penisola);
- zona giorno open space;
- camera padronale con cabina armadio;
Ecco cosa invece viene spesso trascurato:
- le dimensioni delle altre camere (specie se i clienti sono giovani coppie che ancora non pensano ad “allargare” la famiglia);
- i locali accessori come ripostiglio o lavanderia.
Progettare correttamente gli interni di un appartamento e trovare lo spazio giusto per ogni esigenza non è questione da poco, anche perché non sempre ci può stare tutto!
Quello che consigliamo a chi vuole arredare un piccolo appartamento è:
- innanzitutto valutare quali sono le esigenze attuali;
- pensare poi eventualmente anche alle necessità future (per non doversi pentire quando è troppo tardi);
- darsi delle priorità, cioè stabilire le esigenze in ordine di importanza; ad esempio: se lo spazio non è sufficiente per una camera con cabina armadio, non rimpicciolire troppo la cameretta per ricavarci il tuo super guardaroba, perché potresti renderla inadeguata per l’utilizzo futuro.
E il monolocale? A volte è così piccolo che non si riesce nemmeno con l’arredamento a separare zona notte da zona giorno. Un trucco? Le zone si possono delimitare virtualmente dipingendo una parete con un colore diverso o usando carta da parati ad effetto materico (per esempio simil-pelle o legno).
E’ pura illusione ottica, ma funziona
- Attento agli open space piccoli.
- Ecco 3 consigli semplici ma spesso dimenticati relativi allo shopping all'Ikea.
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Finta pietra o pietra vera
Vi state domandando se per una parete interna sia meglio la finta pietra o pietra vera?
Le pareti in pietra a vista (il taglio può essere moderno o rustico) sono di grande effetto, in particolare:
- dietro il divano
- o dietro il letto
… ma solo quanto le pietre sono vere!
Esistono in commercio rivestimenti di vari materiali ad imitazione della pietra, che cercano di rispondere all’esigenza del vorrei-quella-vera-ma-non-posso. C’è poco da fare: se non è pietra vera, ma finta pietra, si vede e si rischia l’effetto cartapesta da scenografia teatrale.
N.B. Leggi anche Finiture esterne della casa:
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Arredare con l’acquario
L’acquario in casa è un elemento decorativo d’effetto, ma va scelto e curato con molta attenzione perché non è un oggetto qualsiasi, ma un vero e proprio ecosistema VIVO. Per consigli specifici sull’allestimento e sulla cura dei pesci, ti rimando ad un acquariofilo esperto, ma qualche “dritta” da architetto (e acquariofila dilettante) potrebbe esserti utile.
Dove metterlo? Starà bene con l’arredamento?
Per una soluzione ottimale, dovrai tener conto di questioni tecniche e questioni estetiche.
Arredare con l’acquario in casa: iniziamo dalle questioni tecniche.
Il peso. Un litro d’acqua pesa un chilogrammo; se a questo aggiungi il peso di vasca e materiale di allestimento, il conto è presto fatto: anche se piccolo, l’acquario ha un peso non trascurabile, per cui:
-
assicurati che il solaio sia adatto a sopportare il peso dell’acquario e che il pavimento sia perfettamente in piano (il problema si pone più che altro per i vecchi edifici con solai in legno);
-
pensa bene alla posizione definitiva prima di riempirlo d’acqua, perché poi sarà un problema spostarlo;
-
se acquisti una vasca completa di mobile di supporto, non ci saranno problemi; se invece decidi di posizionare l’acquario su un mobile non specifico, assicurati che sia idoneo a sopportarne il peso.
L’alimentazione e la manutenzione. L’acquario richiede manutenzione costante, per cui nella scelta della collocazione, tieni presente che:
-
ha bisogno di una presa elettrica (luce, filtraggio, etc.);
-
la vasca deve essere di facile accesso per permettere le operazioni di pulizia e cambio dell’acqua.
La luce, la temperatura, i rumori. Il posto ideale per l’acquario è l’angolino più tranquillo della stanza; l’acquario deve stare:
-
lontano dalla luce diretta, perché troppa luce fa proliferare le alghe e salire la temperatura dell’acqua;
-
lontano da radiatori e condizionatori, perché “soffre” gli sbalzi di temperatura;
-
lontano da televisori, stereo, etc., perché rumori e vibrazioni disturbano i pesci.
I materiali. E’ probabile che durante le operazioni di pulizia ti cada qualche goccia d’acqua sul mobile o per terra, per cui l’acquario:
-
non deve stare su mobili in legno non trattato o senza protezione;
-
non deve avere intorno oggetti delicati (attenzione agli urti!).
Arredare con l’acquario in casa: le questioni estetiche non sono comunque secondarie.
La posizione. Se ti vuoi davvero “godere” l’acquario, mettilo in una posizione ben visibile; l’acquario deve stare:
-
in una stanza in cui trascorri del tempo (soggiorno, studio, etc.) e non in ambienti di solo passaggio (ingresso, corridoio, etc.)
-
ad una certa altezza, per poter essere guardato sia in piedi che da seduti (oltre che per facilità di manutenzione).
N.B.: vicino al divano sta benissimo, ma ricordati che anche il migliore degli acquari emette un ronzio (dovuto al filtraggio) che potrebbe dare fastidio …
Le dimensioni e la forma. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: in linea, ad angolo, curvo, appeso, nano, ad incasso … tutto dipende dagli spazi che hai a disposizione:
-
il più scenografico è l’acquario “libero” su più lati, perché si può ammirare da più punti di vista, apprezzandone in pieno la tridimensionalità; può essere utilizzato per separare due ambienti, ad esempio ingresso e soggiorno;
-
se è appoggiato contro la parete o ad incasso, perde tridimensionalità.
N.B.: più l’acquario è piccolo e più è difficile mantenerne in “salute” l’ecosistema.
Lo stile. Il mobile porta-acquario va scelto in funzione dello stile e dei colori dell’arredamento della stanza, ma anche l’allestimento della vasca ha il suo stile, con ambientazioni e colori per il fondale che spaziano dal minimal all’etnico; ti consiglio comunque di creare ambientazioni il più possibile vicine all’habitat naturale dei tuoi pesci (sono sempre le più riuscite!).
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Riciclo di arredamento
Stai per andare a vivere da solo,
- hai pochi soldi e i tuoi vogliono “rifilarti” la camera della pro-zia?
- ti manca il lampadario e metti l’ignobile lampadina provvisoria?
Fai attenzione:
- Per quanto riguarda la camera, probabilmente l’effetto d’insieme: letto + comodini + cassettone + armadio + quadro con Madonna ti turba fin dall’infanzia … ma prova ad immaginare di recuperare: solo i comodini, o solo il cassettone e di affiancarli ad un letto modernissimo: molto chic! Oppure di dipingerli con colori vivaci: molto trendy!
- Per quanto riguarda la lampadina, anche se provvisoria, resterà lì per due anni! Succede per le tende, per i quadri, ma anche per il vecchio divano dei tuoi, che dovevano buttare e che invece ti hanno appioppato.
Il riciclo di arredamento se dosato con gusto può creare soluzioni interessanti e soprattutto molto low cost! In certe situazioni è però meglio l’incentivo della stanza vuota, perché nulla è più definitivo di un arredamento temporaneo!
Potrebbero esserti utili questi 2 articoli:
- Arredamento low cost.
- Ikea: 3 consigli per gli acquisti.
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Controsoffitto in cartongesso
Anche l’occhio vuole la sua parte e in molti casi l’occhio fa la sua parte.
Guarda l’immagine qui sotto che schematizza l’effetto di un controsoffitto in cartongesso in una stanza:
- nel primo caso puoi notare che se il nostro campo visivo non coinvolge anche la parte superiore della stanza, ossia il soffitto, l’insieme viene percepito come più dispersivo,
- nel secondo caso, grazie ad un ribassamento, con un solo sguardo si ha un’inquadratura più completa e quindi all’ambiente viene conferito un senso di intimità.
Ecco dunque che con giochi di cartongesso o simili, ci si può sbizzarrire e ottenere effetti scenografici mirando a suscitare sensazioni di vario tipo. Infatti oltre al controsoffitto il cartongesso si presta ai più disparati usi:
- Una trave storta? La copriamo col cartongesso!
- Tubi a vista? Cartongesso!
- Macchie di umidità? Cartongesso!
- Rumori? Cartongesso!
Benedetto sia il cartongesso, panacea di tutte le magagne edili. Ribassamenti, travi, vele, quinte, separé … : è leggero, è facile da montare e quando vi sarete stancati, si potrà rimuovere facilmente.
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Ricavare un ripostiglio
Lo chiamavano “stanzino” ed era utilissimo per il ricovero di:
- scope,
- stendini,
- e detersivi.
Sopravvisse nei nostri appartamenti fino ai primi anni ’80, poi sparì perché tutti vi ricavarono il secondo bagno, lasciando senza dimora scope, stendini e detersivi.
Oggi il ripostiglio è una rarità e ricavare un ripostiglio è una necessità. Purtroppo su non c'è lo spazio necessario dovete ricorrere ai seguenti surrogati:
- armadio a muro del disimpegno
- armadio in plastica del balcone.
Se potete, ricavatevi un piccolo ripostiglio: saranno i 2 mq più utili della casa!
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Arredamento di design
“Bella, ma 3000 € per una lampadina con un cono di plastica intorno?!” La questione del rapporto tra costo e valore dell’arredamento di design (specie per la zona living), desta sempre molta perplessità, ma non dobbiamo dimenticare:
- che insieme ai materiali di un oggetto e al lavoro impiegato per realizzarlo, giustamente compriamo anche l’idea e lo studio che ne hanno permesso la creazione;
- che comunque … 3000 € sono sempre TREMILA EURO!
- che dopo qualche mese verrà messa in commercio la versione cinese.
Il design di un arredamento o semplicemente di un oggetto può dirsi riuscito solo se soddisfa allo stesso tempo l’esigenza estetica e la necessità pratica:
- il lampadario a vela in tessuto fa un figurone in soggiorno, ma probabilmente ogni settimana dovrete passarci l’aspira-briciole e raccogliere i non pochi insetti che lì decidono di morire,
- se la maniglia di una porta o di un armadio è molto bella, ma ha bordi taglienti oppure non riusciamo ad afferrarla, è un prodotto che non funziona perché la sua ergonomia è sbagliata.
L’arte non è solo il quadro da appendere o la scultura messa da qualche parte per il piacere degli occhi, tutto può essere “arte”: anche un edificio o una sedia. Ma bisogna fare qualche distinzione:
- mentre l’arte pura esprime solo concetti ed emozioni,
- un edificio o una sedia devono anche essere utilizzabili … se di un edificio possono dire “bello, ma non capisco da che parte si entra” e di una sedia “bella, ma fa venire mal di schiena”, caro architetto e caro designer, pensiamoci su.
Un prodotto che funziona dunque deve essere bello, pratico, ergonomico e facile da capire. NON SCEGLIETE MAI SOLO DA CATALOGO! Arredi, maniglie e pomelli, rubinetteria, pulsantiere e simili, vanno toccati, provati e “sentiti”. E’ difficilissimo dare il giusto prezzo alla qualità, specialmente per l’arredamento di design: acquistate con buon senso, perché la vita moderna richiede efficienza e praticità.
Il design di oggi (e le esigenze di produzione) fanno sì che buona parte dei nostri mobili siano “squadrati”, vale a dire: pieni di delicatissimi spigoli. A chi non è capitato di scheggiarne uno, urtandolo accidentalmente?
N.B. Hai studiato i particolari minuziosamente e poi appoggi lo smartphone sulla tovaglia?
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Troppi mobili in casa
Non riempite casa con troppi mobili e troppi oggetti; infatti così facendo:
- le stanze piene sono opprimenti e disordinate,
- non si valorizza un bel mobile seppellendolo coi soprammobili.
L’imperativo è “togliere e buttare!
Ma, se proprio non ce la fate, adottate il turn-over: pochi oggetti per volta, ma in posizione privilegiata. Le stanze sembreranno così più spaziose e ad ogni cambio sembrerà una casa nuova.
P.S. Avete fatto ordine in cantina?
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Finiture esterne della casa
Le finiture esterne della casa dono esposte costantemente agli agenti atmosferici e vanno dunque scelte con cura anche in base al clima per evitare costose sorprese. Un paio d’esempi:
- Chi abita vicino al mare sa bene che la salinità dell’aria non fa bene al legno
- Chi abita in pianura padana sa che l’umidità della nebbia apre crepe negli intonaci.
- Un rivestimento in mattoni o pietra faccia-vista non richiederà quasi manutenzione e “invecchierà” con stile.
- Il semplice intonaco invece dovrà essere periodicamente “ritoccato” e tinteggiato. Non parliamo del legno.
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5 consigli per il centrotavola di Natale
Stai pensando alle decorazioni natalizie? Ecco 5 consigli per la scelta del centrotavola di Natale:
- Ad ogni tavolo il suo. La forma del centrotavola di Natale deve tener conto della forma del tavolo, coniugando estetica e praticità: dovrà essere “godibile” da tutti i commensali e non ostacolare lo svolgimento del pranzo. Se il tavolo è rettangolare, una buona soluzione è un centrotavola di forma stretta e allungata da mettere al centro; se il tavolo è molto lungo, i centrotavola possono essere più di uno; se il tavolo è rotondo (o ovale), il centrotavola starà al centro e la sua forma dovrà essere adatta ad essere guardata a 360°.
- Non troppo alto. Il centrotavola deve essere abbastanza basso da permettere la conversazione con il commensale che hai di fronte … il suggerimento sembra banale, ma spesso non ci si pensa. E’ bene anche che non sia troppo ingombrante, per non togliere spazio a piatti e bicchieri.
- Il troppo stroppia. Non esagerare con le decorazioni o la tavola perderà eleganza: centrotavola + segnaposto + sotto-piatto + sotto-posate + tovagliolo decorativo … troppo! Se vuoi che il tuo centrotavola risalti davvero, “alleggerisci” tutto il resto.
- Attenzione alle candele! Difficile rinunciare alle candele accese, perché Natale è anche la festa della luce: scaldano e fanno atmosfera, ma ricorda che … il fuoco brucia e la cera cola! Assicurati che candele e ceri siano ben fissati alla base del centrotavola e scegli forme con base larga per avere più stabilità. In presenza di bambini piccoli, evita le candele … nulla li attrae più di una fiammella!
- Durerà per tutto il pranzo? Dai libero sfogo alla creatività, ma fai attenzione alla scelta dei materiali: foglie e fiori freschi appassiscono rapidamente (soprattutto al calore delle candele), quindi devono stare in contenitori con acqua o spugne imbevute; rametti secchi e pigne al contrario non appassiscono … ma sono facilmente infiammabili! Altri materiali come vernici, neve spray, glitter, etc. potrebbero lasciare cattivi odori, macchiare la tovaglia o addirittura essere tossici. Meglio testare la tenuta del centrotavola prima del grande giorno!
Buon Natale
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Decorazioni natalizie per ogni stile di casa
State cercando di capire quali sono le tendenze per le decorazioni natalizie? Quali saranno le novità e i colori di quest’anno?
Ebbene, la tendenza è … nessuna tendenza! In altre parole: tutto è consentito!
Ogni anno qualcuno prova a lanciare colori alternativi, per soppiantare gli intramontabili verde/rosso/oro: argento, blu, viola, fuxia, arancio … ormai abbiamo visto di tutto (e il contrario di tutto). Che fare? Per un risultato di sicuro effetto, le decorazioni natalizie dovrebbero accordarsi con lo stile dell’arredamento: per intenderci, se avete un caminetto dal design ultramoderno in acciaio, sarà difficile trasformarlo in quello di Babbo Natale e appenderci la calza!
La soluzione giusta per ogni stile:
- per la casa country: siete senza dubbio avvantaggiati, perché avete già la casa che tutti vorrebbero avere a Natale, accogliente e “calda”; la scelta giusta è il rispetto della tradizione, sia nelle forme (abete, ghirlande …), sia nei colori: il verde è rassicurante, il rosso dà calore e un tocco dorato renderà tutto più luminoso;
- per la casa shabby chic: anche in questo caso la scelta giusta è il rispetto della tradizione, ma ci si aspetta un tocco di creatività in più, con decorazioni fai-da-te e l’uso di tessuti; i colori da scegliere sono il panna, il verde, il beige, il rosso e ovviamente qualche dettaglio dorato;
- per la casa etnica: il tema comincia a farsi più difficile; i colori caldi tradizionali sono sicuramente una buona scelta, il rosso in primis; meglio limitare l’uso dei rami di abete e dei fiocchi di neve, privilegiando composizioni di candele, frutta, yuta, essenze profumate …
- per la casa minimal: sobrietà; il consiglio è fin troppo facile: se l’arredamento è minimal, anche l’addobbo dovrà essere minimal; uno o due colori al massimo e pochi elementi, da scegliere e posizionare con molta cura; per il tocco di luce meglio preferire l’argento all’oro;
- per la casa hi tec ultra-moderna: nonostante gli sforzi, non riuscirete mai a trasformarla nel caldo rifugio natalizio! Meglio accentuare lo stile della casa, optando per decorazioni dalle forme insolite (per esempio l’albero può essere un cono o una piramide), scegliete colori metallici (evitando però oro e argento) e puntate tutto sulle luci!
- per il giardino o il terrazzo: riguardo allo stile, valgono gli stessi ragionamenti fatti per gli interni; un suggerimento: no alle luci psichedeliche multicolore (vi prego!), sì alle luci bianche fisse o “moderatamente” intermittenti …
Natale in un monolocale e non sai dove mettere l’albero? Con qualche ramo puoi creare un “albero piatto” da appendere, oppure potesti disegnarne uno direttamente sul vetro della finestra con stencil o in gel.
Natale in tempo di crisi? Anche a costo zero, puoi riciclare vecchi decori, trasformandoli con un po’ di fantasia e un minimo di manualità.
Decorazioni natalizie secondo lei: tende a farsi prendere la mano e trasforma casa nel villaggio di Babbo Natale: in un tripudio di rosso e oro spuntano ovunque ghirlande di abete, pupazzi di stoffa, candele, decorazioni gel sui vetri …
Decorazioni natalizie secondo lui: dentro casa non fa nulla (tanto, chi vede?), ma sul balcone è in gara coi vicini: Babbo Natale arrampicatore a grandezza naturale e abuso di luminarie psichedeliche!
Non ci sono scuse, ormai è dicembre e tocca darsi da fare …
N.B. Ecco 5 consigli per la scelta del centrotavola di Natale.
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Come scegliere il colore delle pareti
L'Abbinamento dei colori in casa è importante.
“Ma lei che colore mi consiglierebbe?” E’ la domanda più frequente che si rivolge all’architetto, ma non c’è una sola risposta, perché è un fatto di moda e di gusto personale ed è giusto che ognuno scelga per la sua casa i colori che preferisce. Ergo, non sceglierò il colore al posto tuo, ma ti darò qualche CONSIGLIO TECNICO su come scegliere il colore delle pareti:
- la stanza è poco luminosa? lascia perdere i colori troppo scuri perché “assorbono” luce; sì ai colori chiari e pastello che al contrario aiutano a rifletterla
- la stanza è troppo luminosa? non esagerare con i colori caldi, perché in presenza di molta luce (esposizione a sud) tendono a “stancare”
- la stanza è piccola? evita giochi di colore troppo decisi, perché “avvicinano” le pareti (e fanno sembrare la stanza ancora più piccola!); sì ad un colore chiaro ed uniforme
- il soffitto è un po’ basso? “allontanalo” usando un colore più chiaro rispetto alle pareti
- il soffitto è troppo alto? “avvicinalo” usando un colore più scuro rispetto alle pareti
- il corridoio è lungo e stretto? “accorcialo” e “allargalo” usando tonalità più scure per i lati corti
- vuoi una parete di colore diverso? scegli la più scenografica o la più “guardata”; se la stanza è grande puoi permetterti quasi tutto (anche un colore a contrasto), se invece è piccola sarà meglio giocare con lo stesso colore in tonalità diverse.
Al momento della scelta ricordati di ACCOSTARE SEMPRE IL CAMPIONE DI COLORE AL PAVIMENTO … nulla è più ingannevole dei colori!
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Stile di arredo per la casa: 5 tendenze
Ecco le 5 tendenze del momento per lo stile di arredo della casa
- SHABBY CHIC, per chi ama un’eleganza dal sapore antico. I vecchi mobili della nonna un po’ “trasandati” possono essere recuperati a nuova vita, creando atmosfere romantiche e molto accoglienti. I colori shabby? Bianco, avorio, tortora, crema … con qualche concessione ai colori pastello. I materiali? Legno, pietra, ferro battuto e tessili. E’ un gusto molto femminile, per cui … attente, ragazze, a non farvi trasportare dall’eccesso di fronzoli!
- URBAN CHIC, per chi sta a suo agio in ambienti un po’ “vissuti”. Nato nei loft metropolitani, è uno stile molto confortevole ma essenziale, che punta su pochi, sceltissimi, elementi retrò. I colori urban? Bianco, nero e tutte le tonalità dei marroni e dei beige. I materiali? Legno, pietra e mattone, acciaio, pelle. Al contrario dello shabby, è un gusto tipicamente maschile, per cui … attenti, ragazzi, a non creare atmosfere cupe o troppo serie!
- VINTAGE, per chi subisce il fascino degli ambienti senza tempo. Stile eclettico ed informale, che mescola sapientemente mobili e complementi d’arredo del secolo scorso (dagli anni Venti agli anni Ottanta). I colori e i materiali vintage? Più o meno tutti, non c’è che l’imbarazzo della scelta: dai pastello ai fluo e dall’alluminio alla plastica. E’ “roba” da intenditori, ma si corre il rischio di diventare collezionisti (e fanatici), per cui … meglio puntare su pochi pezzi pregiati, da valorizzare al meglio.
- SCANDINAVO, per chi ama la sobrietà e non rinuncia alla praticità. Ampi e luminosi open space, linee essenziali e spiccata funzionalità … e ho detto tutto. I colori scandinavi? Il bianco e tutti i colori chiari, con qualche concessione al nero. I materiali? Legno, ovviamente, in tutte le essenze più chiare. E’ uno stile unisex e non è affatto difficile arredarsi casa da soli.
- MINIMAL, per chi ama l’essenziale, ma è molto sofisticato. Adatto agli spazi ampi, elimina tutti gli elementi accessori e riduce l’arredamento al minimo; forme squadrate e superfici levigate: tutto si gioca sulla composizione degli elementi e sulla raffinatezza di finiture e materiali pregiati. I colori minimal? Bianco, nero, grigi. I materiali? Legni laccati, acciaio, vetro. Può sembrare semplice, ma in realtà eliminare il superfluo per arrivare all’essenziale è un’arte difficile … consigliato solo ai maniaci dell’ordine e dell’igiene!
Perché mai chi ha una baita in montagna vorrebbe arredarla come un loft newyorkese e chi ha un attico in centro lo vorrebbe in stile country inglese?
E’ la vecchia storia di chi ha il pane e chi ha i denti, ma non fissatevi troppo su uno stile preconcetto, fatevi invece ispirare dalla casa stessa o da quello che c’è intorno e il genius loci (lo spirito del luogo) vi guiderà alla scelta giusta.
Non è new age, è buon senso.
N.B. Anche un profumo gradevole rende la casa più accogliente.
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Arredamento total white
Oggi più che mai l’arredamento total white incontra il favore di molti.
Se devi arredare ambienti molto piccoli o poco luminosi il total white può essere una scelta di grande effetto, perché il bianco:
- moltiplica lo spazio e la luce,
- “alleggerisce” l’insieme con un tocco di freschezza.
Utilizza il bianco su:
- pareti,
- soffitti (leggi a tal proposito il caso del soffitto basso con travi a vista),
- infissi,
- e arredi principali
e usa il colore per:
- dettagli
- e complementi d’arredo
che spezzeranno la monocronia e personalizzeranno i tuoi spazi.
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10 consigli sulle tende per interni
Tende per interni: devono schermare la luce e gli sguardi indiscreti, ma sono anche un complemento d’arredo di primaria importanza, che deve accompagnarsi per stile e colori al resto dell’arredamento.
Principali tipologie di tende per interni:
- tende per interni A VETRO (o a vetrage): la tenda è aderente al vetro e il bastoncino viene fissato direttamente al telaio dell’infisso, che rimare a vista; in genere la tenda è fissa, ma esistono modelli che si possono anche “impacchettare” verso l’alto;
- tende per interni A BASTONE e A BINARIO: la tenda, provvista di asole, anelli o ganci, cade morbida e si “arriccia” scorrendo sul bastone o sul binario, che può essere fissato a parete o a soffitto; l’apertura può avvenire manualmente oppure azionando un sistema di carrucole;
- tende per interni A PANNELLI: la tenda è costituita da più pannelli rigidi (larghezza media 60 cm) che scorrono l’uno sull’altro; il binario può essere fissato a soffitto o a parete;
- tende per interni A PACCHETTO: la tenda è un pannello teso, ma non rigido, che scorre verticalmente e si “impacchetta” a fisarmonica verso l’alto tirando dei cordoncini;
- tende per interni ALLA VENEZIANA: la tenda è costituita da un complesso di fettucce rigide (lamelle) disposte in orizzontale, orientabili a piacere e “impacchettabili” verso l’alto; in genere sono a vetro, fissate direttamente al telaio dell’infisso;
- tende per interni A BANDE VERTICALI, la tenda funziona tecnicamente come quella alla veneziana, ma le fettucce sono più grandi, disposte in verticale e si “impacchettano” lateralmente;
- tende per interni AVVOLGIBILI (o a rullo): la tenda è rigida e viene azionata con un comando “a strappo” attraverso catenella o cordoncino; l’attacco può essere sia a telaio, che a parete o a soffitto.
Come orientarsi nella scelta delle tende per interni?
1) Tipo di infissi e sensi di apertura. Al di là della scelta estetica delle tende, non trascurare gli aspetti pratici, in funzione del senso di apertura degli infissi e dei relativi ingombri: a battente, scorrevoli, a vasistas, etc.; ad esempio: nel caso di tende a pannello, che devono stare molto aderenti alla parete, un’apertura a vasistas con notevole inclinazione può essere un problema.
2) In cucina, in bagno e negli ambienti di servizio in genere, meglio privilegiare comodità e ingombro contenuto, specie dove gli spazi sono ridotti; le tende a vetro sono la soluzione più semplice, ideali anche in caso di apertura a vasistas.
3) Coprire il cassonetto della tapparella? Se il cassonetto è a vista e/o gli infissi sono bruttini (o di un colore che non non ti piace), copri tutto con tende da soffitto a pavimento.
4) Tende a vetro per infissi in pvc o in alluminio? La soluzione per il fissaggio c’è: esistono speciali ganci di supporto per il bastoncino, che non prevedono la foratura del telaio.
5) Binario e bastone: a soffitto o a parete? Se non ci sono particolari problemi tecnici, si tratta di una scelta puramente estetica; se il soffitto è in legno o in cartongesso o è difficile da forare per la presenza di travi in calcestruzzo, meglio ancorarsi alla parete.
6) Se sotto la finestra c’è il radiatore? Per farlo rendere al meglio, sarebbe bene non schermare il radiatore e lasciare libertà di circolazione all’aria calda, ma si possono scegliere senza problemi anche tende fino a terra, purché apribili all’occorrenza.
7) Se in camera non ci sono imposte? Scegli tende oscuranti: specifici tessuti a trama molto fitta, permettono di ottenere l’oscuramento necessario; sono da utilizzare come tenda “aggiuntiva”, da aprire solo quando serve il buio.
8) Se la stanza è piccola? Non ingombrarla visivamente con tendaggi “pesanti” e troppo elaborati: evita arricciature e drappeggi e scegli modelli “contenuti”, ad esempio a vetro o a pannello.
9) Per lucernari o finestre alte, difficili da raggiungere manualmente, sono comode le tende avvolgibili, anche a comando elettrificato.
10) E per l’ufficio? Questione di stile, ma anche di praticità: mentre per la casa si prediligono tessuti e forme “morbide”, per l’ufficio si consigliano elementi rigidi e materiali facili da pulire: tende a pannello, avvolgili, a pacchetto, veneziane, anche in materiali plastici.
- Ecco 10 cose da non fare in casa.
- Ecco 10 consigli per scegliere il letto.
- Per caso vuoi mettere il letto sotto la finestra?
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10 consigli su come appendere i quadri con stile
ecco le nostre 1o dritte
- Non avere fretta di piantare chiodi! L’entusiasmo può essere un pessimo consigliere; prima di appenderli, appoggia i quadri alla parete e studia con calma la composizione ideale e gli eventuali accostamenti e allineamenti.
- Non appenderli troppo in alto, né troppo in basso. Alle opere migliori spetta il “posto d’onore”: l’altezza ideale è quella degli occhi di una persona in piedi.
- Il quadro è molto grande? Perché si possa apprezzare al meglio, è bene che abbia una parete tutta per sé.
- I quadri sono piccoli? Raggruppali in blocchi a più file e colonne, mantenendo solo qualche allineamento, così da dare un po’ d’ordine e di equilibrio ad un’apparente casualità.
- La composizione non deve essere per forza simmetrica. Non è detto che la soluzione migliore sia quella con il quadro al centro della parete, anzi, a volte giocare sull’alternanza di pieni e vuoti dà risultati originali e sorprendenti. Se i formati sono molto diversi, non allineare i quadri, ma prediligi composizioni libere e, se li accosti, lascia pochi centimetri tra l’uno e l’altro, per evitare che sembrino messi a caso”.
- Sulle scale e negli ambienti di passaggio i quadri vengono guardati molto da vicino e “in movimento”: meglio evitare opere troppo grandi e preferire composizioni di quadri più piccoli.
- Non trascurare l’illuminazione, perché la luce giusta valorizza l’opera; i quadri non devono stare né troppo in ombra, né troppo alla luce (per evitare effetti di riflesso e riverbero).
- Non sopra il radiatore. Può sembrare una posizione ideale (visto che dove c’è il radiatore non ci sono mobili), ma non lo è, perché i quadri “soffrono” il calore eccessivo e i movimenti dell’aria calda trasportano e depositano polveri.
- In stile con l’arredamento? Se un’opera d’arte è davvero bella, è senza tempo e può trovar posto quasi con ogni stile; per accompagnare un quadro allo stile e ai colori dell’arredo, può essere sufficiente sostituire (o eliminare del tutto) la cornice.
- La parete vuota ti dà ansia? Non limitarti ad una sola grande opera e scegli invece una composizione (implementabile nel tempo) di tanti piccoli quadri da accostare fino ad occupare anche tutta la parete. Molto di tendenza.
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Carta da parati o tinteggiatura? Pro e contro
Nelle nostre case c’è bisogno di COLORE, un’iniezione di ottimismo contro la crisi! Dopo anni di total white sono tornati i colori (anche nelle tonalità più accese) e la carta da parati.
Meglio la carta da parati o tinteggiatura?
Non c’è una vera risposta a questa domanda, perché qui non si parla solo di materiali, ma di modi completamente diversi di concepire finitura e decorazione delle pareti. Vediamo alcuni pro e contro.
CARTA DA PARATI
PRO:
- in quanto a colori, effetti materici, composizioni e decori, non c’è che l’imbarazzo della scelta e, generalmente, quando si acquista vengono mostrate immagini con l’ambientazione del prodotto, per cui è facile immaginarsi il risultato finale; dimenticati della carta da parati a fiorellini che rendeva angosciante il salotto della nonna e immagina di rivestire solo una delle pareti del tuo soggiorno con una carta che compone una gigantografia, o di gusto etnico, pop, dall’effetto tessile … e potrei continuare fino a trovare la fantasia giusta per il tuo arredamento.
- può essere un utile espediente per coprire piccole irregolarità della parete, per esempio se in qualche punto è stato ritoccato l’intonaco e si nota differenza di finitura;
- dura più di una tinteggiatura (anche 10 anni);
- generalmente è lavabile (per piccoli danni, s’intende);
- può avere anche qualche effetto migliorativo sulle pareti, perchè si trova anche in materiale fonoassorbente o a prova di umidità.
- costa meno di un buon quadro e, con un po’ di attenzione, potrai posartela da solo.
CONTRO:
- è in genere più costosa di una tinteggiatura;
- richiede molta cura nella posa, per cui è meglio affidarsi a mani esperte;
- in caso di danno grave (macchia, strappo), non è affatto semplice rimediare sostituendone un pezzo;
- con il tempo il colore tende a deteriorarsi o ingiallire: lo si scopre quando si decide di togliere un quadro e resta lo “stampo”;
- composizioni e decori passano di moda molto velocemente e potresti “stancarti” presto della carta che hai scelto;
- toglierla è un lavoraccio! Se non si usano i prodotti giusti, combattere con i residui di colla è un vero incubo.
TINTEGGIATURA
PRO:
- costa meno di una carta da parati;
- il fai-da-te non è poi così difficile;
- è semplice fare piccoli ritocchi in caso di graffio o scheggiatura del colore (a tal proposito è buona regola conservare sempre in barattoli ermetici un po’ del colore avanzato);
- le tonalità di colore e le finiture materiche (spatolature, spugnature, etc.) sono ampiamente personalizzabili.
CONTRO:
- dura molto meno di una carta da parati;
- anche la cosiddetta “tinteggiatura lavabile” non è affatto facile da pulire;
- offre meno possibilità in tema di composizioni e decori, a meno che non si ricorra a stickers e tatoo murali.
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Sfruttare il sottoscala
Vuoi sfruttare al meglio il sottoscala? Non è difficile trovargli un uso, ma affinché la soluzione sia davvero indovinata, il sottoscala non va pensato come un ambiente a sé, ma va studiato in funzione di ciò che ha intorno (ad esempio: può essere perfetto come guardaroba per gli ospiti, ma solo se è in prossimità dell’ingresso); non farti ossessionare dall’idea di sfruttarne “per forza” tutto lo spazio e cerca invece la soluzione che lo valorizzi anche esteticamente.
Di seguito alcune idee per 3 casi specifici:
- sottoscala a vista su una stanza,
- sottoscala chiuso tra 2 muri,
- sottoscala esterno
1) Se il sottoscala è aperto, a vista sulla stanza
Non cedere alla tentazione di “chiudere” completamente il sottoscala con costosi cassettoni ed ante su misura: meglio giocare con una composizione di “pieni” e “vuoti” e mantenere a vista la struttura della scala, che dà profondità all’ambiente.
- se la scala è a vista sul soggiorno, il sottoscala può diventare una libreria (anche senza mobili su misura, possono bastare alcuni moduli da comporre liberamente), un angolo studio (con uno scrittoio, una lampada e una poltroncina), una zona relax (con una chaise-longue e un tavolino);
- se vicino al caminetto, può diventare legnaia;
- se vicino alla cucina o alla sala da pranzo, può diventare una dispensa (con una credenza o una madia) o la cantina per le bottiglie di vino;
- se in una zona di passaggio come un corridoio, può contenere la scarpiera, i ripiani per le borse, i cassettoni per la biancheria di casa, i giocattoli;
- se vicino all’ingresso, può fare da guardaroba per gli ospiti;
- se in camera, può diventare armadio a tutti gli effetti o può essere il posto ideale per una toeletta vintage.
2) Se il sottoscala è chiuso tra due muri
Quando, come nelle vecchie case tradizionali, la scala è chiusa tra due muri, il sottoscala è un ripostiglio “naturale” per scope e affini; trattandosi di un vano già chiuso, non si tratterà di una scelta estetica, quanto di una questione funzionale. Se è abbastanza grande (e se l’altezza e gli impianti lo consentono), vi si può ricavare anche il bagno di servizio o la lavanderia.
3) Se il sottoscala è sotto una scala esterna
Il sottoscala esterno tende con troppa facilità a diventare ricettacolo di attrezzi da giardinaggio e vasi da buttare, parcheggio delle bici e quant’altro. Se è chiuso tra due muri, è ovviamente un ottimo ripostiglio, ma se è aperto, meglio lasciarlo libero e ordinato, visto che spesso la scala è sulla facciata principale. Nelle case di montagna e di campagna, lo spazio del sottoscala è perfetto per la legnaia; se è vetrato diventa una serra ideale in cui riporre le piante durante l’inverno.
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Dove mettere gli specchi in casa
Eh già: dove mettere gli specchi in casa?
Non sottovalutarlo: se posizionato correttamente, lo specchio diventa il complemento d’arredo ideale per valorizzare e rendere più luminosi e ampi gli ambienti, perché moltiplica la luce e dà profondità. Di più: è un efficace trucco illusionistico che inganna l’occhio e permette di “correggere” alcuni difetti della stanza.
Ad esempio:
- per far sembrare la stanza più grande: nelle stanze rettangolari lo specchio va collocato sulle pareti lunghe, perché l’effetto visivo che si ottiene è quello della dilatazione dello spazio (in caso contrario si ottiene solo l’allungamento della stanza);
- per rendere la stanza più luminosa: lo specchio va posizionato di fronte alla fonte luminosa (per es. di fronte ad una finestra), perché in questo modo riflette e moltiplica la luce naturale.
Qualche consiglio, stanza per stanza:
- in soggiorno: maxi specchio orizzontale a parete appeso come un quadro sopra il divano o, in formato più piccolo, sopra il camino; in soggiorno lo specchio non ha funzione pratica, quindi va collocato a puro fine decorativo o per “dilatare” e rendere più luminoso l’ambiente; da evitare le posizioni che obbligano a “guardarsi” allo specchio mentre si è seduti sul divano o al tavolo;
- in camera: uno specchio o una composizione di più elementi sopra il comò (purché non sia di fronte al letto) oppure uno specchio a figura intera in posizione defilata; in camera lo specchio ha anche una funzione pratica, poiché è il luogo in cui ti vesti (specialmente in assenza di cabina armadio) e per questo motivo è bene che sia in una zona correttamente illuminata (quando ti specchi, non devi mai avere la luce alle spalle);
- nella cabina armadio: uno specchio a figura intera è indispensabile per motivi pratici, anche se il locale è grande e luminoso; in assenza di spazio, può essere applicato alla porta della stanza, come nell’anta del vecchio armadio della nonna;
- in bagno: specchio a parete sopra il lavabo; in bagno lo specchio DEVE essere pratico, quindi abbastanza grande da “inquadrare” persone di diversa altezza; per “ingrandire” l’ambiente, sono interessanti le soluzioni con doppio specchio in angolo o a sviluppo orizzontale lungo tutta la parete del lavabo;
- in un ingresso buio: a parete o sopra la consolle, purché ben illuminato; com’è facile intuire, lo specchio è efficace solo se valorizzato dalla fonte di luce (lampada, faretto, applique, etc.); molto d’effetto le soluzioni con cornice retro-illuminata;
- in un lungo corridoio: composizioni di più elementi sulle pareti lunghe; per dare “movimento” ad un ambiente di passaggio, sono da preferire formati piccoli, da comporre liberamente; è invece da evitare lo specchio in verticale sulla parete stretta, perché “restringe” il corridoio facendolo sembrare ancora più lungo;
- sulle scale: un grande specchio sulla parete del pianerottolo; è d’effetto un maxi specchio in posizione frontale rispetto alle rampe della scala, perché ne accentua la tridimensionalità; meglio evitare invece gli specchi sulle pareti parallele alle rampe, perché “distraggono” troppo.
Conosci il vecchio trucco dello specchio?
Si tratta di un consiglio per gli ambienti ristretti
Quanto allo stile…
…davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta, perché tutto si gioca sulla cornice (o sulla sua assenza), che deve essere pensata in funzione dello stile dell’arredamento. Si ottengono risultati sorprendenti anche con il fai-da-te o recuperando le cornici di vecchi quadri.
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Stufe a pellet anti-crisi
In tempi di crisi per risparmiare un po’ bisogna aguzzare l’ingegno: il gas costa troppo? E noi torniamo a scaldarci con la stufa! La stufa a pellet è molto simile nel funzionamento alla stufa a legna, ma utilizza come combustibile il pellet, ottenuto da scarti di lavorazione del legno.
Il calore prodotto si diffonde per convezione naturale nell’ambiente, ma può anche essere canalizzato (convezione forzata con ventole) per distribuire l’aria calda anche ad altri ambienti; alcuni modelli sono dotati di scambiatori di calore per scaldare acqua da far circolare nei tradizionali termosifoni. La stufa ha bisogno di alimentazione elettrica, poiché si accende tramite una resistenza elettrica e funziona a tiraggio forzato (una ventola estrae i fumi e li convoglia alla canna fumaria) e generalmente è programmabile con un cronotermostato.
Quanto posso risparmiare?
Anche se il prezzo del pellet è in ascesa, l’uso della stufa può consentire qualche risparmio sui costi di riscaldamento. In fase di acquisto della stufa è possibile usufruire di alcuni incentivi per il risparmio energetico, a cominciare dall’agevolazione fiscale (detrazione Irpef del 50%). Per quanto riguarda i consumi: se paragoniamo una stufa a pellet di nuova generazione con una tradizionale caldaia a metano, per il riscaldamento di 30/40 mq, si può ipotizzare un risparmio annuo di 50/60€.
Serve la canna fumaria?
Sì, non illudetevi: non è vero che la stufa si può mettere ovunque; la normativa vieta che i fumi vengano evacuati con fori a parete e impone che lo scarico dei fumi avvenga mediante canna fumaria che deve arrivare al tetto.
E’ ecologica?
Per alcuni aspetti sì, perché utilizza materiali di scarto come combustibile; per altri motivi no, perché la combustione del pellet pare che peggiori la qualità dell’aria (come già si rileva nelle zone in cui questo tipo di stufe è molto diffuso).
Dove tenere la scorta di pellet?
Non in garage! Inutile sottolineare che il pellet è altamente infiammabile. Il problema dello stoccaggio delle scorte è in effetti il secondo dei deterrenti all’acquisto della stufa, specie in condominio (il primo è il problema della canna fumaria).
Hai letto questi articoli?
- Camino a bioetanolo senza cappa fumaria.
- Dove posizionare il camino
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Come illuminare il soffitto in legno
Come illuminare il soffitto in legno, specialmente nel caso di mansarda, è questione da non sottovalutare!
Un errore frequente è:
- mettere luci a sospensione che illuminano solo verso il basso: non appena verranno accese, il soffitto “sparirà” nella penombra della stanza.
Per essere valorizzato:
- il soffitto in legno va illuminato dal basso.
Per illuminare la stanza, puoi sbizzarrirti utilizzando più punti luce:
- diversificandoli per tipo e colore (riflessa o diretta, calda o fredda),
- in sospensione,
- da parete,
- da terra,
- ma non dimenticarti di dedicare qualche punto luce per illuminare il soffitto in legno.
Per valorizzare gli ambienti mansardati, oltre alle lampade da distribuire nelle varie zone, suggeriamo di illuminare il soffitto dal basso anche con lampade nelle parti più basse della stanza, così da non lasciare zone d’ombra.
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Colori di tendenza autunno/inverno 2019/20
Archiviati i ricordi delle vacanze, hai voglia di cambiare il guardaroba e rinnovare la casa: moda e arredamento vanno di pari passo dettando le tendenze per l’autunno in fatto di colore.
Accanto alle intramontabili gamme dei GRIGI, dei MARRONI e dei SABBIA, spiccheranno il VERDE SMERALDO, il BLU OTTANIO, il PRUGNA, il ROSSO CUPO e l’ARANCIO.
Per non “strafare” con arredamento, se devi scegliere il colore dei mobili o pensare alla tinta per le pareti, consiglio le tonalità neutre (sempre di moda!) per gli elementi principali e i colori più vivaci per i complementi; per esempio:
sabbia per il divano e verde smeraldo per i cuscini
blu ottanio per il puof e corda per il tappeto
grigio antracite per il letto e prugna per il copriletto
rosso cupo per le sedie e caffè per il tavolo
panna per la scrivania e arancio per la poltroncina.
Il segreto di un arredamento “riuscito” sta tutto negli abbinamenti e nelle nuances di colore che si accostano l’una all’altra. Come per la moda.
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Tipologie porte per interni
Le porte sono un elemento non secondario dell’arredamento: delimitano gli spazi e allo stesso tempo mettono in comunicazione gli ambienti. Vanno scelte con cura non solo per stile e materiali, ma anche e soprattutto per tipologia.
Ecco di seguito le principali tipologie di porte per interni e una relativa rappresentazione grafica:
- a battente: la più tradizionale ed economica, perfetta quando non si hanno problemi di ingombro e la porta si apre accostandosi verso la parete; è comoda da aprire e isola bene da rumori e odori; sconsigliata solo nel caso di porta al centro della parete, perché quando è aperta è generalmente troppo invasiva;
- scorrevole: accattivante soluzione estetica e salva spazio; richiede opere murarie solo nel modello “a scomparsa” che scorre all’interno della parete; in genere è pratica da aprire e un po’ scomoda da chiudere (non ha una vera maniglia) e non isola molto da rumori e odori; sconsigliata per ambienti che richiedono privacy;
- a libro: quando ci sono problemi di ingombro e non c’è spazio per la scorrevole, può essere un buon compromesso; i modelli più sofisticati sono abbastanza pratici (nulla a che vedere con i vecchi “soffietti”!), anche se costosi; sconsigliata per ambienti di uso frequente;
- doppia: sia a battente che scorrevole, è una soluzione scenografica per grandi aperture; un po’ scomoda sia da aprire che da chiudere, è indicata per ambienti in cui sarà quasi sempre aperta come saloni e sale da pranzo;
- vetrata: è sempre un’ottima soluzione estetica e pratica, che permette di far passare la luce da un ambiente all’altro e con vetri più o meno trasparenti ci si regola anche per la privacy; ideale nella zona giorno, da sconsigliare assolutamente per le camere, dove il buio è indispensabile.
Ad ogni ambiente la sua porta
N.B.
- Ricorda l’importanza dell'ergonomia delle maniglie!
- Adesso che hai scelto le porte ti serve il battiscopa abbinato giusto.
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Arredamento low cost
L’ arredamento low cost: non è solo questione di crisi economica: il low cost è una “filosofia di vita”.
- Quando i nostri nonni “mettevano su” casa, compravano mobili che li avrebbero accompagnati PER TUTTA LA VITA.
- Oggi che siamo un po’ più precari, acquistiamo mobili che ci accompagneranno, MA SOLO PER UN PO’: chissà quante volte cambieremo casa, o lavoro, o semplicemente quante volte cambierà la moda?
Se non puoi (o non vuoi) spendere troppo, ecco alcune “dritte” per orientarsi nel mondo del low cost:
- l’arredamento low cost non è necessariamente sinonimo di bassa qualità, ma negli arredi troppo elaborati le finiture possono essere un punto debole; per cui, ad esempio nella scelta di un divano economico, è meglio privilegiare forme semplici e colori neutri … basteranno cuscini buffi e colorati a renderlo interessante!
- armati di tanta pazienza e inizia dagli arredi indispensabili come la cucina, senza risparmiare troppo sulla qualità dei materiali (devono durare!); col tempo potrai sbizzarrirti nell’acquisto dei complementi d’arredo, questi sì anche a basso costo, magari aspettando di scovare l’occasione giusta!
- gli elementi di contorno fanno la differenza: il letto non è un granché? Prova a dare un colore acceso alla parete che gli sta dietro; l’armadio è un po’ anonimo? Mettigli maniglie originali e lo renderai particolarissimo (e unico!);
- il riciclo di arredamento aiuta il portafoglio e stimola la fantasia: il top del low cost è recuperare a nuova vita qualche pezzo ereditato dalla nonna o dall’inquilino precedente, basterà valorizzarlo nel contesto giusto (vedi punto 3);
- l’acquisto online è comodo ed economicamente vantaggioso, ma alcuni oggetti andrebbero visionati direttamente: una sedia va in qualche modo “provata” prima … poi magari la ordinerai online …
Buoni acquisti
Potrebbero esserti utili questi 2 articoli seguenti:
- Ikea: 3consigli per gli acquisti.
- Riciclo di arredamento
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La cassaforte in casa
Dove mettere la cassaforte?
- La cassaforte deve stare in un posto pratico e di comodo accesso: se per prendere la collana devi strisciare nel sottotetto e spostare un mucchio di cianfrusaglie, finirai col non usarla mai!
- E’ preferibile metterla nella parte “privata” della casa (in camera, nel disimpegno, etc.), perché se la metti in soggiorno o in ingresso, non potrai certo aprirla in presenza di ospiti o di estranei.
Che tipo di cassaforte scegliere?
- La cassaforte murata è il modello più diffuso: necessita di un muro abbastanza spesso (in genere si mette sui muri perimetrali o si “ingrossano” le pareti) e va murata con cura perché di solito solo la parte frontale è blindata.
- La cassaforte nell’armadio (o dentro qualsiasi altro mobile) è una buona soluzione quando si vogliono evitare lavori di muratura: in questo caso deve essere completamente blindata e fissata a parete o a terra con specifiche barre e ancoranti chimici.
- A combinazione o con chiave? Nel primo caso sarà sufficiente ricordare la combinazione numerica (ma evita date di nascita e numeri di telefono: i ladri sono sempre informatissimi!); nel secondo caso si presenterà un ulteriore problema: dove mettere la chiave …
Come nascondere la cassaforte?
- Murata dietro un quadro, va benissimo: ma ricorda che il quadro serve per nasconderla alla tua vista, non a quella dei ladri! In questo caso il deterrente sta solo nel fatto che la cassaforte sia ben ancorata.
- Se temi la rapina in villa, installa due casseforti: il rapinatore ti costringerà ad aprire “la” cassaforte e tu gliene aprirai una sola.
- Ti “scoccia” che gli operai che l’hanno installata, sappiano dov’è? Non hai scelta: dovrai farti il lavoro da solo.
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Zanzariera per finestra
Con l’arrivo dell'estate si presentano quegli insetti molesti e sempre più aggressivi che solo le zanzare!
Se non vuoi rinunciare a goderti la brezza serale con le finestre aperte, valuta l’installazione di zanzariere. Esistono infiniti modelli più o meno pratici ed efficaci (a scorrimento orizzontale o verticale, a battente, a pannello fisso, a plissé, etc.) che si prestano anche al fai-da-te, ma la soluzione ideale è quella che prevede la zanzariera per finestra integrata con il serramento.
Consiglio: se devi cambiare le finestre, scegli modelli con zanzariera integrata.
Leggendo il preventivo, ti sembrerà solo un optional (specialmente d’inverno), ma è una di quelle scelte che poi fanno la differenza
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Pavimenti: posa dritta o posa diagonale?
Bel dilemma la posa pavimenti! La domanda se sia meglio la posa dritta o diagonale è sempre ricorrente. Alla fine si tratta quasi sempre di una scelta legata alla tendenza del momento, però:
- la posa dritta in genere va bene sempre per tutti i formati ed è di gran lunga quella preferita e più adatta ai grandi formati moderni;
- la posa in diagonale era di tendenza soprattutto negli anni ’90 ed è però ancora consigliabile in caso di stanze di forma irregolare o con pareti storte (per esempio nelle case molto vecchie), perché permette di “mascherare” molte irregolarità ed evitare fastidiosi effetti ottici. Questo vale anche per il parquet!
N.B. Articoli successivi
- Rifare il pavimento in caso di ristrutturazione.
- Parquet in bagno: si o no
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Addio, vecchio termosifone … è tempo di termo-arredo
Il tradizionale termosifone (o calorifero, radiatore, etc.) è in via di estinzione, ormai soppiantato dagli impianti di riscaldamento a pavimento, ma è stato reinventato in forma di termo-arredo, soprattutto per il bagno.
Il bagno infatti ha bisogno di più calore rispetto alle altre stanze e il termo-arredo è indispensabile anche in caso di impianto di riscaldamento a pavimento.
La fantasia dei designer ha creato un’infinità di modelli, un’evoluzione partita da tipologie salva-spazio e porta-salviette per approdare ad opere d’arte vere e proprie, che arredano e decorano. Da usare anche in caso di impianti tradizionali, al posto dei vecchi termosifoni.
Un consiglio? Il termo-arredo è a tutti gli effetti un elemento di arredo: non è solo parte dell’impianto di riscaldamento (che gli idraulici mi perdonino!) e la sua collocazione va studiata con cura per valorizzarlo e non per mortificarlo in una nicchia o dietro la porta!
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Dove posizionare il quadro elettrico in casa
“Oh no! E’ saltata la corrente”
Quasi sempre il quadro elettrico sta in ingresso, vicino alla porta “così quando apri, neanche lo vedi” … peccato che quella porta sia quasi sempre chiusa e che quando sei in casa, lo vedi (eccome!) quel quadro, corredato di tutte le sue scatole elettriche!
Si mette in ingresso perché è indubbiamente più vicino al punto di consegna dell’energia elettrica e se “salta la corrente” mentre sei fuori casa, avere il quadro elettrico a portata di mano quando rientri è molto comodo, ma non ci sono ragioni tecniche che impediscano di posizionarlo altrove.
Dove posizionare il quadro elettrico in casa dunque?
Il disimpegno è un ottimo posto per il quadro elettrico: qui dà poco nell’occhio ed è comodamente raggiungibile da più stanze.
Almeno fino a quando i designers non decideranno di applicarsi di più sull’estetica di questi elementi …
N.B. Ricordati dell’importanza della predisposizione impianto elettrico in casa.
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Rifare il pavimento
In caso di ristrutturazione, per rifare il pavimento, demolisco il vecchio pavimento o ci incollo sopra quello nuovo?
La scelta migliore dal punto di vista tecnico è quella di demolire il vecchio pavimento, soprattutto in presenza di vecchi solai in legno, che non è bene caricare di ulteriore peso, specialmente se si riscontrano avvallamenti ed irregolarità.
In condizioni ottimali è comunque possibile incollare il nuovo pavimento sopra al vecchio, risparmiando un po’ di tempo e di costi di smaltimento. Tieni presente però che:
- in presenza di riscaldamento a pavimento, il nuovo strato abbasserà un po’ il rendimento dell’impianto;
- il nuovo spessore (1 o 2 cm) formerà un gradino e renderà necessario un intervento del falegname per portare a misura tutte le porte (e il portoncino blindato!).
A conti fatti può non essere la soluzione più conveniente.
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Illuminare i gradini della scala con strisce a led
Hai già letto il nostro articolo: come valorizzare le scale interne?
Per un’illuminazione suggestiva che sottolinei l’andamento dei gradini, il faretto a pavimento è ancora una buona soluzione, purché vi sia spazio sufficiente per l’incasso.
Quando lo spazio per l’incasso non c’è (o quando la scala è già fatta), le strisce a led sono un’alternativa di sicuro effetto e semplice da realizzare. Si possono posare:
- a vista,
- incassate nello spessore nel pavimento
- oppure a scomparsa, nascoste sotto la pedata.
La funzione di questo tipo di illuminazione è più che altro decorativa, perché la luce emessa è poca, per cui andrà integrata con altri corpi illuminanti a parete o a soffitto.
Sbizzarritevi coi colori!
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Come valorizzare le scale interne?
Sono scenografiche in caso di grandi spazi, ma quando sono strette, le scale interne rischiano di diventare opprimenti.
La scala non è solo un elemento funzionale e va concepita come parte degli ambienti che collega; se vuoi sapere come valorizzare le scale interne leggi questi due semplici consigli:
- se si affaccia sul soggiorno: lasciatela a vista, perché darà profondità alla zona living; una soluzione che si concilia con qualsiasi scelta stilistica, dal parapetto modernissimo in vetro al più classico in ferro battuto;
- se la rampa è chiusa tra due muri: “arredate” le pareti con giochi di colore, con quadri o con specchi per ingannare la prospettiva … percorrere la scala diventerà molto più interessante e accompagnerà visivamente la salita al piano superiore.
Altri consigli:
- Scala interna con o senza parapetto?
- Illuminare i gradini della scala con strisce a led.
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Oh no! Non trovo il battiscopa abbinato alle porte!
Lo scenario è il seguente: stai rinnovando casa, hai eliminato il vecchio battiscopa rovinato e hai appena finito di tinteggiare le pareti (dopo lungo studio cromatico e consigli di parenti, amici e suocera).
A questo punto ti si presenta il problema di trovare il battiscopa abbinato giusto, perché i campioni che ti propongono hanno colore e finitura simili a quelli delle porte … ma non uguali!
Che fare? Non adattarti con “qualcosa che assomigli”alle porte , piuttosto scegli “qualcosa che stacchi”: cambia materiale, cambia finitura, cambia colore … il risultato può essere sorprendente.
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Soffitto basso con travi a vista: Total White
Soffitto basso con travi a vista: un’accoppiata affascinante, specialmente per una mansarda. Le travi in legno sono bellissime, ma se il colore è troppo scuro faranno sembrare la stanza ancora più bassa! Un trucco per dilatare gli spazi?
Il total white
Colora di bianco:
- tutte le pareti
- e anche il soffitto.
Non credere che il colore tolga importanza al bel soffitto in legno: i giochi di ombra e luce te lo faranno apprezzare ancora di più. Dai un’occhiata anche al nostro articolo relativo all'arredo total white.
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Punto luce decentrato sul tavolo: spesso ne nasce una bella soluzione
Il punto luce è decentrato sul tavolo… ma perché il lampadario è in quella posizione? Fosse stato un po’ più in là sarebbe stato perfetto sopra il nuovo tavolo da pranzo!!
Questi problemi sono all’ordine del giorno e anche se fosse stato fatto un progetto d’illuminazone perfetto per l’arredamento previsto, avremo pur diritto di cambiare arredamento in futuro … o no?
I 4 tipici casi sono i seguenti:
- lampadario decentrato
- cavo sospeso
- lampade a sospensione
- lampada da terra ad arco
Spesso ci sono difficoltà tecniche nel portare un punto luce decentrato alla posizione desiderata (problemi dovuti ad esempio alla posizione dei travetti del solaio).
- Nel caso invece risulti agevole fare una traccia a soffitto, sappiate che, una volta stuccato e dipinto, spesso si noterà il tratto segnato (difficle mantenere la complanarità col soffitto esistente) e l’occhio prima o poi cadrà li.
- C’è poi sempre l’opzione del cavo sospeso, ma a meno di una soluzione particolare e originale sembrerà il vecchio lampadario della nonna.
- Valutate l’opzione di sfruttare il punto luce a soffitto per appendere sopra il tavolo delle lampade a sospensione o dei faretti orientabili (grazie ad una “tesata” ad esempio è possibile regolarne la posizione a piacimento), passando così da un’illuminazione concentrata ad una diffusa.
In alternativa al punto luce a soffitto si potrebbe utilizzare una lampada da terra ad arco, molto elegante. Sbizzarrirsi e non arrendersi subito: la soluzione innovativa che non t’aspetti è dietro l’angolo
N.B. Cucina con isola o penisola e living: l'illuminazione adatta.
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Binario per porte finestre scorrevoli
In presenza di grandi superfici vetrate, finestre e porte finestre scorrevoli sono una scelta indovinata: belle e soprattutto comode, perché quando le apri non creano ingombro e non sbattono.
- Dato che si scelgono più che altro per ragioni estetiche, fai attenzione anche ai dettagli e non focalizzarti solo sulla porta finestra in sé, in particolare durante la scelta del serramento fatti spiegare com’è il binario a pavimento sul quale scorrono.
- Troppo spesso ho visto raffinate porte finestre su pietosi binari che sembravano fatti apposta per l’inciampo
A proposito di serramenti: di seguito
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Effetti ottici dei colori in casa
Ecco di seguito le raffigurazioni dei 2 principali effetti ottici dei colori in casa:
- Se il soffitto di una stanza viene dipinto con una tinta scura, il locale sembrerà più basso che se fosse dipinto con una tinta chiara: l’effetto ottico è quello di “schiacciare” la stanza. L’occhio inganna il cervello, facendo percepire immagini che differiscono dalla realtà oggettiva.
- A parità di dimensioni, un elemento di colore scuro su sfondo chiaro appare più piccolo di un elemento chiaro su sfondo scuro: la stanza della prima soluzione sembra avere un pilastro più snello e una trave più sottile rispetto a quelli della seconda che è identica. Questo trucco può tornare utile nella scelta dei colori di una stanza, per evidenziare alcuni elementi e minimizzarne altri.
Come dipingere una stanza per farla sembrare più grande?
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Mai più senza vasistas!
Il sistema di apertura a vasistas (o anta-ribalta) per gli infissi esterni è una grande invenzione!
- E’ un optional, ma lo ritengo irrinunciabile: utilissimo per arieggiare le stanze in modo graduale, evitando le correnti d’aria eccessive.
- Il top? Un’apertura a vasistas in ogni stanza; ma se non è possibile, almeno sceglietela per gli ambienti umidi come la cucina e il bagno … e non dovrete più dire “Chiudi, che sbatte!”.
Se sei interessato a un sistema a binario per porte finestre scorrevoli, leggi di seguito.
Approfondimenti articoli in Ambienti
http://www.architettocarlobelloni.eu/a31_ambienti.html
Hai un immobile (casa, ufficio, negozio, etc.) o dubbi su quello che stai per comprare? Consultati con noi! Non ci limitiamo a consegnarti la nostra soluzione progettuale in unico passaggio, ma interagiamo con te tramite email in più momenti, affinando il progetto online con revisioni successive, finché non sarai soddisfatto, fornendoti dunque una soluzione finale mirata che ti sarà gradita :-)
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Mai più senza il cappotto isolante esterno!
Il cappotto isolante esterno: soluzione super-collaudata e ormai indispensabile soprattutto per le ristrutturazioni, l’isolamento termico a cappotto è davvero efficace.
La tecnica consiste nell’applicare alle pareti (esterne o interne) dei pannelli isolanti (da un punto di vista termico) che poi vengono intonacati e rifiniti come le pareti tradizionali.
Se avete in programma di rifare le facciate, optate per un cappotto esterno; se invece ristrutturate solo un appartamento in un contesto condominiale, potete scegliere un cappotto interno.
Un inconveniente? Ahimé, il costo … ma il risparmio energetico è garantito e ve ne accorgerete alla prima bolletta del riscaldamento!
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Arredamento per ufficio
Arredamento ufficio: Siete interessati all’arredamento per un nuovo ufficio o dovete semplicemente rinnovarlo?
Suvvia uscite un po’ dai soliti schemi troppo sobri imposti dalla routine e sbizzarritevi un po’!
Portate un po’ di colore e qualche forma movimentata in modo da non avere un arredamento per ufficio troppo “ombroso” e scontato come invece quasi sempre avviene. Fantasia e rigore possono benissimo viaggiare a braccetto.
- E le sedie da lavoro? Oltre a quelle solite con schienale altissimo valutatene altre con schienale più basso meno invasivo: alcune sono infatti così imponenti che sembrano un trono regale, troppo ingombranti e poi del resto quando lavorate non appoggiate mai la testa.
- Occhio ai braccioli! Sicuri che vi servano? A me no. Valutate bene la loro altezza perchè potrebbero essere d’intralcio con l’intradosso della scrivania. Un’ultima cosa: siete sicuri si starci col fondoschiena? I braccioli sono un nemico silenzioso che stringe…
Ecco delle idee per un angolo studio in soggiorno Leggi Ambienti soggiorno.
Un Notebook “smart” che non può mancare sulla tua scrivania! E’ digitalizzabile con lo smartphone
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Scala interna con o senza parapetto?
Un consiglio: la moda vorrebbe la scala interna senza parapetto, estremamente minimal.
…ma datemi retta, il parapetto è necessario:
- lo dice la normativa
- e lo suggerisce il buon senso, perché nella vita reale c’è sempre una ciabatta traditrice che vi fa scivolare sulla scala! Magari provate con un parapetto in cristallo o in acciaio.
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Dimensioni arredi: 60 il numero magico
Hai visitato il nostro sito e ti è venuta voglia di arredare casa su carta per avere idee chiare prima di comprare i mobili? Oggi gli arredamenti sono tutti modulari, basati per lo più sul modulo 60 cm, corrispondente alla larghezza media delle spalle del corpo umano.
Dimensioni arredi: ecco i principali moduli utili:
- cucina:modulo base cm 60x60x90h
- tavolo rettangolare min: cm 80x140x75h
- sedia (seduta): cm 45x45x45h
- divano da 2 (seduta): cm 80x160x40h
- divano da 3 (seduta): cm 80x180x40h
- mobili soggiorno: modulo base cm 45×50
- letto singolo: cm 80×190/200
- letto matrimoniale: cm 160×190/200
- libreria: profondità cm 25/30
- scrivania min: cm 60x120x75h
- comodino: cm 40×50
- armadio: modulo base cm 60x60x250/260h
- armadio ad ante scorrevoli: modulo base cm 90×60
- doccia: cm 80×80 o 75×90
- vasca: cm 70×170
- lavabo min: cm 60x50x80h
- water e bidet: cm 35x55x40h
- porta interna standard: cm 80x210h
Il modulo 60 è utile anche per verificare i percorsi: per esempio davanti all’armadio servono 60 cm liberi per l’apertura e il passaggio.
Di seguito per una rapida consultazione le sagome di tali arredi. Buon lavoro!
Prima di andare all’Ikea, leggi questi 3 consigli utili!
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Il vecchio trucco dello specchio
E’ un vecchio trucco, ma funziona sempre, mettere uno specchio in ambienti ristretti come:
- l’ingresso,
- il disimpegno
- o il guardaroba,
crea l’illusione ottica che dilata gli spazi. Usateli come fossero quadri, creando composizioni divertenti accostando forme diverse. Piccola spesa, grande effetto!
Ecco qualche consiglio su dove mettere gli specchi in casa.
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Che ne pensi del tavolo in acciaio e cristallo?
Un bel tavolo: struttura in acciaio satinato e piano in cristallo.
Perfezione e purezza.
Mi piace il tavolo in acciaio e cristallo, ma sappiate che:
- su quel piano anche un solo granello di polvere si farà notare,
- se avete bambini, le impronte delle loro manine potrebbero fare meraviglie su quelle superfici.
Quindi: SI per la sala da pranzo; meglio di NO per la cucina di tutti i giorni.
…e se il tavolo è rotondo?
Ecco come calcolare le sue dimensioni minime.
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Stickers da parete
Stickers da parete = adesivi da muro
Con poca spesa e tanta fantasia permettono di rinnovare le stanze:
- tulipani che spuntano dal divano tra svolazzi di farfalle,
- trionfi di frutta in cucina
- e delfini che si rincorrono sulle pareti del bagno
ma usateli con moderazione:
non decorate troppo, lo sticker deve essere solo un raffinato dettaglio
Avete mai pensato ai tatoo murali?
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Arredamento moderno freddo in “stile obitorio”
C’era una volta un luogo accogliente chiamato “pasticceria”: entravi e ti sentivi un po’ a casa, con quel rassicurante arredamento in legno, quei morbidi divanetti di stoffa, quei colori caldi alle pareti e quelle luci soffuse: ci andavi per regalarti una coccola.
L’ambiente si distingueva facilmente da un altro luogo chiamato “ambulatorio del dentista”: entravi e ti sentivi già un po’ a disagio, l’arredamento era asettico e spigoloso, le sedie dure e scomode, le pareti bianche, le luci fredde … in effetti lo frequentavi il meno possibile.
E’ di moda un tipo di arredamento moderno freddo e ti sfido a trovare differenze significative tra l’arredamento di una pasticceria e quello di un dentista! Tutto estremamente curato, ma eccessivamente bianco, metallico, spigoloso e freddo, vagamente “genere obitorio”. Dovrai fare mente locale per capire che l’insegna “Dolci Emozioni” sta per “Pasticceria”, poi entrerai e non saprai dove andare, perché quello che sembra il bancone non è il bancone, quella che sembra la cassa non è la cassa e quelli che sembrano i tavoli non sono i tavoli. Accidenti! Se non fosse per il profumo di crema, potresti anche essere dal parrucchiere o in qualunque altro negozio … perché ormai gli arredamenti sono tutti uguali!
Lo stile che fa tendenza è a tal punto omologato che puoi trovare lo stesso ambiente in panificio o dall’estetista, a Verona, come a Londra o a Hong Kong!
Peccato: era bello distinguersi!
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Come dipingere una stanza per farla sembrare più grande
Poche dritte e alcuni trucchi del mestiere possono aiutarvi a correggere qualche difetto e a rendere gli ambienti più piacevoli.
Premessa: Dopo anni di "bianco ospedale" sono tornati i colori nelle nostre case. Finalmente!
- Per gli ambienti da vivere di giorno, sono ideali i colori caldi (giallo, arancio, rosso). Si associano alla luce del sole e al suo calore, sono allegri, esuberanti e tendono a predominare sugli altri, dando l’impressione di “uscire” dalla parete per venire incontro all’osservatore.
- Al contrario i colori freddi (violetto, blu, verde) sono consigliati per gli ambienti destinati allo studio e al riposo. Si associano al cielo e all’acqua, sono rilassanti e tendono ad allontanarsi, quasi ad “entrare” nella parete, suggerendo all’osservatore l’idea di profondità.
La scelta del colore è soggettiva e sui gusti personali non si discute, ma qualche suggerimento può sempre essere utile. Ecco come dipingere una stanza per farla sembrare più grande:
- Se la stanza è piccola. Alcuni colori, luminosi e riflettenti, danno l’illusione ottica di far sembrare la stanza più grande: le tonalità dei crema (per i colori caldi) e dei ghiaccio(per quelli freddi). Sbizzarritevi pure nella scelta, ma se avete una stanza piccola o buia, evitate i colori scuri e le tonalità cupe, perché assorbono la luce e “rimpiccioliscono” la stanza. Un trucco: se proprio non riuscite a resistere al fascino di un colore audace, utilizzatelo solo per i dettagli, come ad esempio una fascia orizzontale, che contribuirà all’effetto “dilatazione” degli spazi.
- Se il soffitto è basso. Se il soffitto ha lo stesso colore delle pareti, la stanza sembrerà più bassa; al contrario il soffitto bianco (o tinteggiato con tonalità più chiare rispetto alle pareti) rifletterà la luce, ingannando l’occhio e facendo percepire un’altezza maggiore. Di solito si fa scendere il colore del soffitto anche sulle pareti per una striscia di 10/15 cm (espediente che aiuta a non far notare eventuali irregolarità delle pareti. Un trucco: in caso di soffitti molto bassi, tinteggiate sul soffitto un bordo di 10 cm con lo stesso colore delle pareti: contribuirà moltissimo all’illusione ottica di “slanciare” la stanza. Provare per credere.
Se la stanza è irregolare. Non disperate se quella camera è a trapezio o se da quella parete sporge un pilastro: gli architetti adorano queste particolarità! Spesso si crede che l’unica soluzione sia dare dappertutto lo stesso colore per non far notare i difetti. Errore! Così si ottiene esattamente l’effetto contrario. Un trucco: giocate con l’elemento anomalo, tinteggiandolo con una tonalità diversa o con un colore a contrasto rispetto a quello delle altre pareti e riproponete lo stesso colore in qualche altro dettaglio (un riquadro, una fascia, etc.) o in alcuni elementi d’arredo (le porte, le tende, il lampadario, etc.). Effetto garantito.
Un ultimo consiglio: poiché al momento della scelta è difficile immaginare l’effetto finale, sappiate che sulla parete qualsiasi tonalità apparirà molto, ma molto più carica; per cui: scegliete il colore che vi sembra giusto e poi … schiarite, schiarite e ancora schiarite!
Leggi ora i nostri consigli relativi a:
- effetti ottici dei colori in casa
- abbinamento dei colori in casa
- effetti ottici dei colori in casa
- colori vivaci per camerette
Ecco la nostra palette di colori: per ogni colore le sue tonalità
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Arredamento Shabby Chic
Dopo anni di design d’interni minimal e purista, è tempo di fare spazio a un po’ di caos creativo.
Vi è mai capitato di entrare in casa di un amico per ammirare il lavoro del suo interior designer di tendenza? Tutto sarà:
- essenzialmente minimal,
- rigorosamente purista,
- troppo perfetto per essere pratico,
- troppo freddo per essere personale.
Vi guarderete intorno un po’ a disagio, seduti su un divano troppo scomodo e con un bicchiere in mano perché non avete idea di dove potreste appoggiarlo.
Ma è una casa vera o la foto di una rivista di arredamento? (Ci sono anche case con arredamento moderno freddo in stile obitorio).
Tutto è perfetto, impeccabile: i colori, le forme … non c’è nulla da toccare! L’unico difetto di questi ambienti è che tendono ad essere impersonali, un po’ privi di vita, non raccontano niente di chi li abita. Io lo chiamo effetto show room: troppo bello per non essere finto! Per fortuna a casa del vostro amico la stilosa perfezione dell’interior designer durerà poco: dopo qualche mese sulla mensolina comparirà:
- il vaso déco ereditato dalla nonna,
- sulla parete verrà appeso un batik acquistato in viaggio,
- e così via fino a diventare una casa “vera”.
Stile, ma anche personalità e praticità
Sarà per merito della crisi, ma qualcosa sta cambiando e una delle ultime tendenze più in voga è l’arredamento Shabby Chic; la tendenza è partita dal mondo della moda, ma ha contagiato anche il mondo dell’arredamento. Letteralmente shabby significa: malandato, trasandato, etc … e potremmo dunque tradurre “Shabby Chic” come il “fascino delle cose vissute”:
- vecchi oggetti recuperati a nuova vita,
- accostati solo perché “ci piacciono” o perché “sono comodi”,
- fuori dagli schemi,
- originali,
- quasi casuali,
- tutt’altro che perfetti.
E’ ora di riportare l’attenzione sulla praticità delle forme e dei materiali e di aggiungere un tocco di colore e tanto calore alle nostre case. Parola d’ordine: caos creativo, è bello ciò che piace! Perché casa tua deve parlare di te e perché tu hai il tuo stile. Vi consiglio però di non esagerare con oggettistica e fronzoli perché il rischio è di riempire troppo, far diventare la casa un’esposizione e così nessun pezzo viene valorizzato: attenzione dunque all’effetto boomerang che potrebbe rendere la vostra casa uno show room confusionario.
P.S. Anche se pensate che il parere del vostro uomo conti poco, tenete conto che in quella casa ci deve vivere anche lui
Ecco un nostro articolo relativo allo Shabby chic per ogni pavimento
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